Il teatro una passione non per tutti

L’altro ieri ho assistito alla rappresentazione teatrale di una delle più importanti opere di William Shakspeare: Riccardo III. 

Si tratta, dopo Amleto, dell’opera più lunga del drammaturgo inglese che con Riccardo III concluderà il racconto drammatico cominciato con Riccardo VI – parte 1, parte 2 e parte 3. È una drammatizzazione degli eventi successivi alla Guerra delle due rose che vide la definitiva consacrazione al potere dei Tudor, nell’ambito della Guerra tra le Famiglie dei Lancaster e dei York. Il bardo conferisce a Riccardo III caratteristiche negative come pretesto per raccontare temi di sconfitta umana come la bramosia di potere, l’ambizione, il sospetto e il tradimento. 

In questa lotta totale, in cui tutti sono nemici di tutti, l’apparenza mostra invece il lato opposto; il vero volto però verrà mostrato presto, quando questo ipocrita circolo vizioso collasserà su se stesso mostrando le reali dinamiche e ribaltando le posizioni iniziali di amicizia e alleanza. In questo scacchiere dominato da figure forti e ambiziose, Riccardo III figura come un avvoltoio altrettanto capace e determinato. Si cala così bene nel ruolo di manipolatore e menzognero che nei momenti sfavorevoli e accusatori, riuscirà a persuadere e ammaliare i suoi nemici. I tempi serrati e le dichiarazioni istantanee non lasciano tempo al pubblico di elaborare le tesi di accusa, lasciandosi persuadere dalle parole del menzognero. I suoi difetti fisici dichiarati, hanno l’intento di infondere pena e tenerezza nello spettatore e nei personaggi dell’opera. Le varie discussioni presenti in alcuni atti sottolineano chiaramente come i fatti accaduti nei palazzi reali, risuonassero in maniera potente nella vita quotidiana del popolo, e come già trattato in Macbeth e Amleto, le virtù del governante produce un effetto diretto nel popolo. le doti oratorie di Riccardo, si riveleranno amiche fidate, oltre che armi letali; il linguaggio è uno strumento di potere. 

L’opera, dai connotati storicamente reali, presenta interessanti elementi soprannaturali: le profezie di Margherita, le premonizioni nei sogni di Clarence e Stanley o i sospetti di stregoneria attribuiti a Elisabetta sono elementi utili a generare nello spettatore paura, malvagità e oscurità. I sogni premonitori si fondono con un forte potere simbolico in eventi che ricorrono per tutta l’opera, avvisando lo spettatore in eventi che da li a poco capiteranno.